Irena Sendler, nata a Varsavia il 15 febbraio 1910 ed ivi morta il 12 maggio 2008, era un'infermiera e assistente sociale che collaborò con la Resistenza durante la Seconda Guerra Mondiale e riuscì a salvare circa 2.500 bimbi ebrei, oltre ad una ventina di uomini della Resistenza polacca.
Durante la seconda guerra mondiale, Irena ottenne il permesso di lavorare nel ghetto di Varsavia, come Idraulica specialista.Aveva un 'ulteriore motivo'.
Era al corrente dei piani che i nazisti avevano per gli ebrei (essendo tedesca).
Irena portò in salvo migliaia di neonati nascondendoli nel fondo della sua cassetta degli attrezzi che portava nel retro del suo camion. I bambini più grandi li nascondeva in un sacco di iuta ... Teneva anche un cane nel retro del camion, che aveva addestrato ad abbaiare quando i soldati nazisti entravano e uscivano dal ghetto. I soldati, naturalmente, temevano il cane e il suo latrato copriva il pianto dei bambini.
Fu catturata, e i nazisti le ruppero entrambe le gambe e le braccia picchiandola selvaggiamente. Condannata a morte, venne salvata dalla rete della resistenza polacca attraverso l'organizzazione clandestina Żegota, che riuscì a corrompere con denaro i soldati tedeschi che avrebbero dovuto condurla all'esecuzione. Il suo nome venne così registrato insieme con quello dei giustiziati, e per i mesi rimanenti della guerra visse nell'anonimato, continuando però a organizzare i tentativi di salvataggio di bambini ebrei.
Irena aveva tenuto un registro dei nomi dei ragazzi che clandestinamente aveva portato fuori dai confini e lo teneva in un barattolo di vetro, sepolto sotto un albero nel suo cortile.
Dopo la guerra, cercò di rintracciare tutti i genitori, eventualmente sopravvissuti, ma la maggior parte di loro erano stati gasati.
Irena ha continuato a prendersi cura di questi ragazzi, mettendoli in case famiglia o trovando loro famiglie affidatarie o adottive.
Commenti
Posta un commento