JONA OBERSKI



Jona Oberski nacque nel 1938 da una famiglia ebrea che l'anno prima aveva lasciato la Germania per trasferirsi nei Paesi Bassi che poi furono occupati dai tedeschi con le conseguenti deportazioni. Gli Oberski furoo arrestati e condotti prima a Westerbork poi a Belsen Belsen. Da qui nell'aprile del 1945 Jona  assieme ad altri 2.500 prigionieri furono messi su un trasporto ferroviario che viaggiò per due settimane con l'intento di portarli nel campo di Theresienstadt, sempre più ad es, finchè non furono liberati dalle ruppe sovietiche a Trobitz. Ma Jona aveva già perso entrambi i genitori. Tornò ad Amsterdam dove fu allevato da una famiglia adottiva. Oggi è un fisico nucleare, è sposato e ha tre figli



Il suo primo romanzo è Anni d'infanzia Un bambino nel lager dove racconta la sua esperienza e da cui è stato tratto il film Giona che visse nella balena per la regia di Roberto Faenza.



... La sera la mamma mi domandò che cosa avevo fatto durante il giorno. Le raccontai che ero stato insieme ai ragazzi più grandi. Mi domandò se mi prendevano così senz'altro con loro e io le spiegai che ora sì, mi prendevano con loro, perché avevo superato la prova. Ero stato all'osservatorio. Lei mi domandò che cos'era, un osservatorio. Risposi che lo sapeva benissimo, che lì c'erano i cadaveri e che sapeva anche benissimo che mio padre era stato gettato sopra gli altri cadaveri e che non aveva neppure un lenzuolo e io avevo detto ai bambini che ne aveva sì uno, mentre avevo visto benissimo che non ne aveva. Mi misi a strillare che lei era matta a lasciare che lo buttassero così sugli altri cadaveri senza lenzuolo e che non mi aveva neppure raccontato che era stato portato via dalla baracca dell'infermeria e che io volevo andare almeno a salutarlo un'ultima volta e che lei era stata cattiva e che era colpa sua se era lì così nudo sopra i cadaveri. .. 
da "Anni d'infanzia. Un bambino nei lager" di Jona Oberski


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